Chi ha un animale in casa lo sa: cani e gatti diventano presto membri della famiglia. Ma quanto influiscono davvero sul benessere dei bambini? Una ricerca spagnola ha provato a scoprirlo, seguendo quasi duemila famiglie per oltre sette anni. I risultati sono sorprendenti.
Come è nata la ricerca
Il progetto si chiama INMA (Infancia y Medio Ambiente), e da anni in Spagna studia come l’ambiente influenzi la crescita dei bambini (al solito, se volete leggere la ricerca originale, cliccate qui). I ricercatori hanno seguito 1.893 famiglie, osservando la presenza di animali domestici quando i piccoli avevano 1 anno, poi di nuovo a 4–5 anni, e infine valutando il loro benessere mentale a 7-8 anni.
L’idea era capire se crescere con un animale potesse ridurre ansia, stress o problemi di comportamento. Per farlo, i genitori hanno compilato un questionario chiamato Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ), che serve proprio a individuare difficoltà emotive o comportamentali.
Cosa hanno scoperto
E qui arriva la parte interessante:
•Avere un gatto solo intorno ai 4-5 anni è risultato associato a un aumento dei piccoli problemi emotivi o comportamentali (“internalizzanti” come ansia o tristezza, e “esternalizzanti” come iperattività o disobbedienza).
•Al contrario, avere altri animali – come pesci, conigli, criceti o tartarughe – sin da piccoli e in modo costante sembra invece proteggere la salute mentale dei bambini.
Cani e uccellini, invece, non hanno mostrato effetti significativi né positivi né negativi.
Perché succede
Gli studiosi non danno una risposta unica, ma propongono alcune spiegazioni:
•I gatti sono animali più indipendenti: il loro modo di relazionarsi è diverso da quello dei cani e può creare minore coinvolgimento emotivo, specialmente se il bambino è ancora piccolo.
•Inoltre, alcune famiglie con bambini già più sensibili o ansiosi potrebbero scegliere un gatto proprio perché “più facile da gestire” rispetto a un cane, alterando così i risultati.
•Gli animali “minori” invece – come pesci o conigli – sono spesso i “primi animali” dei bambini. Prendersene cura insegna responsabilità, costanza e dolcezza: piccole lezioni quotidiane che possono rafforzare l’equilibrio emotivo nel tempo.
Cosa possiamo imparare noi genitori o proprietari di animali
La lezione più importante? Non basta “avere un animale”: conta come lo si vive.
Ecco qualche spunto che arriva indirettamente da questa ricerca:
1.🐕 Coinvolgi i bambini nella cura (cibo, acqua, pulizia). È un modo per insegnare empatia e responsabilità.
2.🐈 Scegli l’animale giusto per la fase di vita: un cane richiede tempo e spazi; un gatto può essere più indipendente; un pesce o un coniglio sono perfetti per iniziare.
3.💬 Parlate insieme degli animali: emozioni, paure, momenti belli o tristi. Anche la morte di un animale, se affrontata con dolcezza, può diventare una lezione di vita.
4.🧸 Evita di “usare” l’animale come terapia: l’affetto nasce naturalmente, non va imposto come una cura.
5.❤️ Ricorda che ogni bambino è diverso: c’è chi trova conforto nel contatto fisico con il cane, e chi invece preferisce osservare in silenzio un pesce rosso.
In sintesi
Questa ricerca ci ricorda che il legame uomo–animale è meraviglioso, ma complesso. Non è una “formula magica” per crescere bambini più sereni, ma può diventare un’occasione di crescita reciproca, se vissuta con attenzione e rispetto.